giovedì 9 agosto 2007

Notte di luce

Contrabbandato come romanzo è in effetti il risultato di un copia-incolla, Notte di luce, il romanzo che dà il titolo al libro, è tagliato in due parti sistemate all’inizio ed alla fine, e in mezzo quattro racconti del ciclo di John Carmody, insomma un tramezzino club mal farcito.
I racconti intermedi risultano slegati ed incongruenti come stile narrativo; controllando le date di prima edizione due di questi sono precedenti e due successivi a Notte di luce e ben si nota l’evoluzione dello scrittore in questo arco di tempo.
Mi ha infastidito l’approccio di Farmer a temi religiosi che in qualche caso tratta superficialmente oppure mette in parodia. Notte di luce è una storia cupa, una lotta tra il Bene e il Male, senza mezzi termini, senza sfumature. I racconti all’interno sono in alcune parti illeggibili, noiosi e improbabili. Solo alla fine Farmer si pone seri interrogativi sulla religione ma a quel punto la storia è al termine e son lasciati morire lì.
Notte di luce Philip J. FARMER - Urania Collezione 52, (Night of Light, 1966)
29 maggio 2007

2 commenti:

Anonimo ha detto...

beh, un commento l'avrei su "notte di Luce" di Farmer.
E' una avventura, frizzante e scoppiettante di idee come solo Farmer sa costruire.
Ci sono due tematiche, care all'autore: il sesso e la religione.

Quanto al sesso, finalmente un autore che dice qualcosa di piccante e introduce nella fantascienza un argomento sempre evitato e castigato. E cosi' Carmody, si rivela un individuo pieno di contraddizioni: incapace di amare, si trasforma in assassino della moglie, ma poi la sogna continuamente, fino a evocarne l'immagine in carne ed ossa, grazie alle strane radiazioni cui e' soggetto il pianeta alieno. C'e' qualcosa di macabro in questa vicenda, qualcosa che richiama alla memoria i racconti di E.A.Poe.

Ma Carmody e' anche un vescovo, acclamato dalla Chiesa cattolica, convertito e inserito in una brillante carriera in Vaticano. Giunto sul pianeta per indagare sulla religione boontista, si accoppia con la sacerdotessa in un rito blasfemo che termina in un'orgia.
Carmody non crede in una vita dopo la morte, tutto si deve risolvere in questa vita, approfittando dei piccoli piaceri che la vita stessa offre: mangiare, divertirsi, fornicare.

Anche il frate che lo accompagna nella missione sul pianeta, si rivela pieno di contraddizioni: se nei momenti di lucidita' e' un esasperato propugnatore della castita' e obbligatorieta' del solo rapporto coniugale, sotto l'effetto delle radiazioni che colpiscono il pianeta si trasforma in un orrido caprone e si lancia in uno sfrenato accoppiamento animalesco proprio con la moglie di Carmody, creatura evocata dalla mente del vescovo durante una di queste irradiazioni e da cui nascera' il futuro capo della Chiesa Boontista, quello che rovesciera' alfine le sorti della religione cristiana.

Quanto alla religione, si presenta in questo romanzo la domanda: cosa succederebbe se un giorno si venisse a conoscenza di una civilta' aliena che ha una religione in grado di convertire i vecchi cristiani e trascinarli nella sua cerchia di fedeli? E' una domanda plausibile e la risposta di Farmer e' che la religione cristiana perderebbe la sua supremazia e rischierebbe la scomparsa.

Cosi' Carmody, giunto sul pianeta per scardinare la religione boontista, diviene il padre carnale e spirituale del Messia della religione boontista, il figlio del caprone con la evocata moglie, colui che dara' il colpo definitivo alla vecchia religione cattolica.

Ma il romanzo di Farmer non sembra omogeneo. A volte pare tirato via, certe vicende sono descritte in fretta e furia dando l'impressione di una cucitura di due trame fatta senza una attenta rilettura. E' il caso della spy story sul diamante Staronif, rubato, ripescato, perso, il tutto in non piu' di due paginette.

In conclusione, il romanzo e' buono, le idee stimolanti sono tante, ma a volte sembra tirato via, come se l'editore avesse imposto di aggiungere una spy story ad un testo che sembrava incentrato tutto sul binomio religione e sesso, misticismo ed erotismo, spiritualita' e carnalita'. Rimane la magnifica descrizione della Notte del Grande Sonno, superba nella sua impostazione grottesca, incredibilmente ricca di immagini e di fantasia come solo uno scrittore "barocco" quale Farmer avrebbe saputo fare.

Ciao!
Mirco
http://cormi57.wordpress.com

Doralys ha detto...

Ben vengano i commenti ben articolati e ben scritti come il tuo , Mirko. Notte di Luce lo lessi anni fa - il post è del 2007 - e, nonostante io apprezzi Farmer, non mi piacque ed è un romanzo che non rileggerei.
Grazie per aver visitato il mio blog e per aver commentato un post!